Livorno: presentata al polo Magona la nuova Cer dell’area vasta costa degli etruschi

Data:
9 Luglio 2025

Livorno: presentata al polo Magona la nuova Cer dell’area vasta costa degli etruschi

Un’opportunità concreta per accelerare la transizione energetica e rafforzare il territorio

Favorire la transizione energetica verso fonti rinnovabili, garantire la partecipazione diffusa delle comunità locali al processo costitutivo e aumentarne il potere contrattuale nel mercato energetico, questi gli aspetti centrali del progetto di Comunità Energetica Rinnovabile (CER) che la Provincia e i comuni aderenti hanno promosso grazie anche al supporto del progetto europeo Promoter-Interreg Europe.

La CER solidale di Area Vasta Costa degli Etruschi (CER SAVE – SOC.COOP.) è stata presentata ufficialmente al pubblico in una iniziativa che si è svolta oggi, mercoledi 9 luglio, nella sede del Consorzio Polo Tecnologico Magona, dove la CER avrà la sua sede amministrativa.

All’incontro hannno partecipano Sandra Scarpellini, presidente della Provincia, i sindaci dei comuni aderenti di Castagneto Carducci, Castellina Marittima, Cecina, Marciana, Piombino, Riparbella, Rosignano Marittimo e San Vincenzo; l’assessora regionale all’ambiente ed economia circolare Monia Monni; il direttore dell’Agenzia Regionale Recupero risorse Stefano Bruzzese; il direttore di Upi Toscana Ruben Cheli; Irene Nicotra Michela Chiti, rispettivamente responsabile e funzionaria del Servizio Pianificazione e Politiche Europee della Provincia.

La CER, che nasce a trazione pubblica, è la prima di questo tipo in Italia, e permetterà di distribuire benefici economici e sociali ai propri membri o soci e alle aree locali in cui opera, attraverso l’autoconsumo di energia rinnovabile.

Nella prima fase, il progetto ha colto l’obiettivo di coinvolgere le municipalità che, a partire dall’Isola d’Elba e dalla Costa degli Etruschi, avevano già iniziato un percorso in tal senso. Al momento la CER SAVE – SOC.COOP è costituita dalla Provincia di Livorno, come ente promotore e dai comuni di Castagneto Carducci, Castellina Marittima, Cecina, Marciana, Piombino, Riparbella, Rosignano Marittimo e San Vincenzo.

Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa da tutti i partecipanti. “Sono particolarmente lieta di questo traguardo – sottolinea la presidente della Provincia Sandra Scarpellini – a cui siamo arrivati grazie al lavoro congiunto delle istituzioni locali aderenti, che hanno partecipato convintamente senza distinzioni di colore politico, e al supporto della Regione, dell’ARRR e di Upi Toscana”.

La Comunità di Energia Rinnovabile rappresenta una leva fondamentale per: accelerare il processo di transizione energetica, favorendo la produzione e il consumo locale di energia da fonti rinnovabili; rafforzare la generazione distribuita, massimizzando l’autoconsumo collettivo e riducendo la dipendenza dalle reti energetiche tradizionali; generare benefici concreti per le comunità locali, attraverso lo sviluppo di nuove opportunità, la coesione sociale, la lotta alla povertà energetica e la valorizzazione delle risorse del territorio.

Ed è proprio la dimensione di area vasta uno dei punti di forza e di maggiore innovatività della CER Costa degli Estruschi, in quanto permette di condividere le Cabine Primarie, i veri gangli da cui passa la condivisione della produzione energetica del territorio. Le cabine primarie sono i componenti essenziali del sistema elettrico e hanno la funzione di collegare la rete di trasmissione dell’energia ad alta tensione con quella di distribuzione a media tensione, permettendo così un efficace trasferimento dell’energia verso i consumatori finali.

Attualmente la CER è configurata su 6 cabine primarie, 5 sul territorio della Costa degli Etruschi e 1 all’Elba.

“I comuni che afferiscono alle 6 cabine primarie (un comune può essere presente su più cabine primarie)- ha spiegato Irene Nicotra – hanno fornito precedentemente i dati utili all’analisi propedeutica relativa alla fattibilità della CER di area vasta in termini di consumi dell’energia elettrica, con un censimento degli edifici e degli impianti fotovoltaici già installati, in corso di allaccio o già allacciati. Al momento le cabine primarie sono gestite principalmente da E-distribuzione”.

L’importanza di sostenere ed essere protagonisti del processo di transizione ecologica ed energetica è un altro degli aspetti rilevanti, insieme alla scelta di costituire la CER in forma cooperativa che è un modello d’impresa orientato al benessere collettivo e con uno spiccato valore democratico, mutualistico e solidale. L’obiettivo principale della cooperativa CER, infatti, è quello di creare vantaggi concreti per i propri soci, offrendo condizioni più favorevoli rispetto a quelle normalmente presenti nel mercato tradizionale. Inoltre, la stretta relazione tra i soci e i destinatari dei beni o servizi prodotti, garantisce che le scelte economiche siano orientate agli interessi della collettività dei soci, promuovendo una gestione partecipata, inclusiva e responsabile.

Come ha sottolineato l’assessora regionale Monni, la CER rappresenta un progetto dal basso, che favorisce la partecipazione dei cittadini e aiuta a contenere le spinte verso un mercato aggressivo e fortemente speculativo. L’assessora ha, inoltre, ribadito che la Regione accompagna la transizione energetica con un importante stanziamento di risorse e il supporto tecnico dell’ARRR.

Prenderà il via ora la fase di costituzione effettiva della CER che dovrà ottenere il parere positivo della Corte dei Conti prima della sottoscrizione dell’atto notarile da parte degli enti aderenti.

PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA CER

Grazie ai gruppi di utenti che condividono energia prodotta da fonti rinnovabili, la CER promuove la creazione di comunità che permettono di ottimizzare l’autoconsumo di energia verde, ridurre i costi energetici e migliorare l’efficienza energetica complessiva del territorio.

Nella CER si può entrare come: Consumer, chi non ha un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili e che quindi ha necessità di “acquistarla” per soddisfare i propri bisogni energetici; Prosumer, chi possiede un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabilie e può cedere e condividere l’energia prodotta in eccesso; Producer, chi detiene impianti da fonti rinnovabili e, non disponendo della possibilità di autoconsumare fisicamente la propria produzione, la mette a disposizione della Comunità; Titolare di una superficie, tetto/lastrico, chi mette a disposizione la propria superficie perché la Comunità stessa possa realizzare un impianto da fonti rinnovabili.

Il fulcro della comunità energetica è la condivisione di energia rinnovabile tra i suoi membri,

la quale viene incentivata economicamente dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). La condivisione si genera quando, all’interno della stessa fascia oraria, uno o più soci immettono in rete energia in eccesso e altri la consumano. Per esempio: l’energia prodotta durante il giorno da un impianto fotovoltaico di un’abitazione, quindi con consumi minimi se gli abitanti sono fuori per lavoro, può essere utilizzata da un’impresa locale che è attiva durante la giornata lavorativa; mentre negli orari di pausa e/o chiusura delle attività lavorative, l’energia prodotta può essere maggiormente utilizzata dalle abitazioni o da altre imprese operative in orari diversi.

Livorno, 9 luglio 2025

Ultimo aggiornamento

9 Luglio 2025, 15:30