Le Province ascoltano gli studenti: “Uniti per una scuola migliore”

Data:
29 Maggio 2025

Le Province ascoltano gli studenti: “Uniti per una scuola migliore”

Livorno, 29 maggio 2025 – Un confronto reale, diretto, concreto. È quello che si è svolto oggi nella Sala Consiliare “Carlo Azeglio Ciampi” della Provincia di Livorno durante l’incontro “Le Province incontrano gli studenti”, promosso da UPI Toscana in collaborazione con la Provincia di Livorno. Un appuntamento che ha visto riuniti presidenti e rappresentanti provinciali, studenti delle Consulte, del Parlamento regionale e dei Consigli di Istituto, in un dialogo autentico, generoso e necessario.

A fare gli onori di casa è stata la presidente della Provincia di Livorno, Sandra Scarpellini, che ha aperto i lavori ricordando l’impegno quotidiano delle Province nella gestione dell’edilizia scolastica e dell’offerta formativa. “È grazie alla dedizione di poche donne e uomini che continuiamo, con determinazione, a garantire ai nostri ragazzi ambienti scolastici sicuri, decorosi e accoglienti – ha detto –. È fondamentale che le vostre voci e le vostre critiche costruttive diventino stimoli per un sistema istituzionale capace di crescere e migliorare, nel rispetto del ruolo centrale della scuola come luogo di formazione e cittadinanza.”

Nel corso dell’incontro sono stati gli studenti i veri protagonisti. Con lucidità e passione hanno raccontato i disagi vissuti quotidianamente tra le mura scolastiche: aule fredde, infissi danneggiati, infiltrazioni d’acqua, impianti obsoleti, carenza di spazi per la didattica laboratoriale e per la socializzazione. Ma non solo denunce: sul tavolo anche proposte concrete e progetti elaborati dagli stessi ragazzi per migliorare mobilità, trasporti e strutture.

Sofia Canovari, presidente del Parlamento degli Studenti della Toscana, ha preso la parola ricordando che “non bisogna fermarsi a slogan o parole vuote, ma entrare davvero nel merito delle questioni che toccano ogni giorno la vita scolastica di migliaia di studenti toscani”. A lei ha fatto eco Aurora Biagioli, coordinatrice regionale delle Consulte, che ha presentato due progetti elaborati nel corso dell’anno, uno dedicato alla mobilità studentesca e uno allo stato dell’edilizia scolastica. “Non vogliamo accusare – ha detto – ma informare, far conoscere alla politica le reali condizioni in cui viviamo e studiamo. Servono soluzioni, non pacche sulle spalle.”

Accorato anche l’intervento di Andrea Antonucci, presidente della IV Commissione del Parlamento degli Studenti: “Solo unendo le forze tra rappresentanti degli studenti possiamo costruire proposte comuni e forti. Serve collaborazione tra istituzioni e comunità scolastica, solo così si può davvero generare cambiamento”.

A ribadire il valore di questo legame è stata anche Cristina Grieco, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Livorno, che ha sottolineato come la sinergia tra scuola e Province sia essenziale per affrontare le sfide strutturali dell’istruzione secondaria. “Sappiamo bene quanto sia complesso intervenire su un patrimonio edilizio spesso vetusto, con risorse scarse e un sistema di programmazione che, con il PNRR, ha subito rallentamenti – ha dichiarato –. Ma è proprio per questo che incontri come quello di oggi sono fondamentali: ci permettono di raccogliere idee, costruire alleanze e trovare insieme le soluzioni migliori per garantire agli studenti ambienti scolastici sicuri, innovativi e all’altezza del loro diritto allo studio.”

A chiudere l’incontro è stato il presidente di UPI Toscana, Gianni Lorenzetti, che ha ricordato le motivazioni profonde dell’iniziativa e il senso di responsabilità delle Province: “Abbiamo deciso di essere oggi a Livorno perché qui si era manifestato un disagio forte, emerso anche attraverso proteste degli studenti. Abbiamo pensato che fosse giusto partire proprio dai luoghi in cui il malessere si esprime con più forza, per ascoltare e capire.”

Lorenzetti ha anche condiviso un passaggio personale, ripercorrendo l’inizio del suo mandato come presidente della Provincia di Massa-Carrara, in un momento difficile per l’ente provinciale: “Ci siamo trovati con pochissime risorse, senza personale, con grandi responsabilità. Eppure abbiamo scelto di assumercele per senso civico. Quando ho iniziato, cadevano i soffitti nelle scuole. Gli studenti erano arrabbiati, e avevano ragione: non garantivamo loro condizioni dignitose per studiare. Ma io ero lì con loro, perché anche noi presidenti siamo parte lesa. Se avessimo risorse e strumenti, potremmo agire. Invece ci hanno lasciato le competenze ma non i mezzi.”

Nel suo intervento ha lanciato anche un messaggio diretto ai ragazzi: “La politica, come la rappresentanza studentesca, ha bisogno di credibilità. Questa si costruisce solo se ciò che si dice corrisponde a ciò che si fa. Noi presidenti non abbiamo mai promesso miracoli. Ma abbiamo ascoltato, condiviso, cercato soluzioni. E se oggi qualcosa si muove – i progetti del PNRR, gli investimenti sull’edilizia scolastica – è anche grazie al lavoro di chi ha creduto nel cambiamento. A voi studenti dico: quello che avete vissuto è stato difficile, ma avrete la forza e l’orgoglio di dire un giorno che avete lottato per condizioni migliori, per voi e per quelli che verranno dopo.”

Il confronto di oggi ha dimostrato che esiste uno spazio vero, fertile e necessario per costruire insieme una scuola più giusta e partecipata. Le Province, con i loro limiti ma anche con la loro caparbietà, si sono dimostrate ancora una volta vicine ai territori e pronte a fare la propria parte. Ora tocca a tutti, istituzioni e studenti, trasformare l’ascolto in azione.

Ultimo aggiornamento

29 Maggio 2025, 15:17