Sono 5.931 le opere già sottoposte all’attenzione delle Province, su cui il quadro degli interventi necessari è chiaro, come il totale delle risorse necessarie per intervenire, che
ammonta a 2 miliardi 454 mila.
Questi i risultati del monitoraggio operato dalle Province sullo stato di conservazione delle infrastrutture viarie – ponti, viadotti e gallerie – presentato oggi alla stampa dal Presidente dell’Upi Achille Variati e dal Vice Presidente Carlo Riva Vercellotti.
Ma non ci sono solo interventi immediati: dall’analisi delle Province risutlano infatti almeno 14.000 ponti, viadotti o gallerie, su cui è necessario avviare da subito un monitoraggio dettagliato.
Denuncia che Variati e Vercellotti hanno espresso dati alla mano “Nel 2009 – hanno detto – le Province avevano a diposizione per investimenti 1 miliardo 947milioni. Nel 2013 siamo scesi a 1 miliardo 328 milioni per arrivare nel 2015 a 981 milioni. Nel 20 17, per investire nella sicurezza di 100 mila chilometri di strade e di 5.100 scuole superiori italiane, avevamo appena 712 milioni: un crollo di oltre il 51%”.
A partire dai 280 milioni di euro per superare lo squilibrio di parte corrente, indispensabile per far chiudere i bilanci a tutte le Province e assicurare la corretta erogazione dei servizi essenziali.
Richieste presentate nella Legge di stabilità 2019, con una specifica però: “I 1.918 interventi urgenti che abbiamo monitorato – sottolineano i Presidenti – che valgono almeno 730 milioni sono in priorità 1: vuol dire che vanno risolti nel minor tempo possibile. Il primo strumento normativo utile è il Decreto-legge “Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti”.
In allegato:
La cartina con il numero totale degli interventi sui ponti censiti divisi per Regione
La cartina con i monitoraggi necessari divisi per Regione